Smart working, decisione sulla proroga per i lavoratori: cosa accadrà

Le commissioni Bilancio e Affari Costituzionali al Senato hanno approvato all’unanimità un emendamento al decreto Milleproroghe. La proroga in questione estende fino al 30 giugno 2023 la possibilità di lavorare in smart working.

Quali categorie potranno continuare a lavorare da casa? Con il Milleproroge si va verso uno slittamento del termine ultimo fissato per il rientro al lavoro in presenza. Potranno continuare a lavorare in smart working i lavoratori fragili e i genitori con figli minori di 14 anni, nel settore privato.

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Smart working (Fonte: Pixabay)

La proposta di emendamento, presentata dal PD, è stata dunque approvata, e in questo modo si estende fino a fine giugno, nel settore privato, la possibilità per le categorie di riferimento di lavorare da casa, anche in assenza di accordi individuali. Prima di questa proroga, la possibilità di continuare a lavorare in smart era prevista fino al 31 marzo, ma solo per i dipendenti considerati fragili.

La proposta intende nello specifico prorogare la possibilità anche in assenza degli accordi individuali di continuare a fornire prestazioni da casa. La condizione unica espressa dall’emendamento è “che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione“.

Sembra che con la Manovra finanziaria del nuovo Governo l’Italia dovesse dire addio anzitempo allo smart working. Il nuovo esecutivo aveva infatti portato il termine al prossimo 31 marzo però soltanto per lavoratori fragili. Ora il limite massimo si estende fino a giugno, e oltre ai fragili interesserà anche i genitori di figli under 14. Perché il Governo non voleva estendere la misura? Fondamentalmente perché mancavano le coperture. In particolare per i dipendenti della pubblica amministrazione.

Smart working, arriva la proroga

Ora quei fondi sono stati reperiti dal Governo: sono 16 milioni, più o meno. Infatti, soprattutto per quanto riguarda i lavoratori fragili, per poter fruire del lavoro agile, devono essere adibiti ad altre mansioni e “sostituiti”. Un caso spesso citato è quello degli infermieri.

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Lavoro agile (Fonte: Wikipedia)

Il correttivo proroga dal 31 marzo al 30 giugno 2023 lo smart working per più categorie, quindi. Innanzitutto per i lavoratori fragili, sia dipendenti pubblici e che privati, dove il datore di lavoro può assicurare lo svolgimento della prestazione lavorativa in smart anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento. E poi per i dipendenti con figli under 14.

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Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani ha spiegato che la presidente Meloni si è impegnata molto per risolvere questa questione che si era purtroppo arenata per questioni di bilancio.

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