Albano, Paoli, Morandi: perché a Sanremo 2023 Amadeus ha voluto solo vecchie glorie?

Gli ospiti di Sanremo 2023 sono dei Big della canzone italiana ma davvero molto in là con l’età: non era un Festival da giovani?

Negli ultimi anni grazie alla conduzione di Amadeus il Festival di Sanremo è riuscito a riconquistare un posto di primo piano sia nella televisione sia nella cultura pop italiana.

amadeus festival sanremo 202
(Fonte; Instagram @sanremorai)

Per farlo ha portato sul palco una proposta musicale estremamente giovane e lontana dai canoni classici della canzone italiana. Trapper, rapper e nuovi cantautori sono stati fautori di un traghettamento di successo: Sanremo è passato concretamente in una nuova epoca della sua storia.

Dopo tre anni di uomini truccati, uomini in pizzo, direttrici d’orchestra donne, conduttrici “travestite” (da Zorro), forse è arrivato il momento di fare un passo indietro.

Sanremo torna alla tradizione con gli ospiti del 2023

Con gli annunci che hanno preceduto l’inizio del Festival, Amadeus ha indicato chiaramente un’inversione di rotta rispetto alle ultime edizioni, e lo ha fatto in nome di un ideale molto nobile.

“È un omaggio ai grandi della musica italiana che sono con noi. Perché doverli ricordare quando non ci sono più? Sono attualissimi, ci hanno regalato canzoni indimenticabili, ecco perché li ho voluti. È la storia della nostra musica che dev’essere applaudita e abbracciata sul palco del Festival” ha spiegato il direttore artistico a Mara Venier.

I “grandi” di quest’edizione saranno davvero molti. Si parte da Gianni Morandi, che “ascende” da terzo in classifica dello scorso anno a co presentatore.

Si uniranno a lui Albano e Massimo Ranieri, in un trittico che potrebbe essere all’altezza dei Tre Tenori di trent’anni fa.

Negli ultimi giorni è stata anticipata anche la partecipazione di Peppino di Capri, il quale ha fatto sapere all’ANSA che, dopo aver ricevuto l’invito e averlo accettato, si è precipitato dal sarto.

“Ci vuole un abito all’altezza dell’occasione, naturalmente in stile “peppiniano”, smoking e papillon nuovo di zecca per onorare il palco di Sanremo” ha dichiarato il cantante, che probabilmente non si è mai esibito indossando una classica cravatta.

Infine, è stato annunciato che prenderà parte al Festival anche Gino Paoli, che ha partecipato al festival 5 volte, la prima volta nel 1961 e l’ultima nel 2002.

I big della Canzone Italiana fanno quasi 400 anni in cinque a fa piuttosto sorridere il fatto che, quando hanno vinto, i Maneskin non arrivavano insieme all’età del più anziano di loro (88 anni, Gino Paoli).

Perché è stato necessario tutto questo, che sembra un terribile passo indietro rispetto agli anni più recenti? Il motivo è semplice: l’Italia è un Paese tradizionalista abitato per lo più da anziani e, quindi, la RAI deve assolutamente mantenere incollati ai televisori gli spettatori “over”. Sono loro infatti a far alzare il prezzo degli spazi pubblicitari, non i giovani che seguono il festival principalmente sui social o su Rai Play.

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(Collage da Instagram)

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A parte la necessaria manovra economica, però, c’è da dire che Amadeus ha assolutamente ragione: meglio celebrare i grandi da vivi e non attendere che muoiano per ricordare a tutti quanto fossero insostituibili.

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