Andiamo a vedere le modalità per ottenere il beneficio che garantisce il Bonus Bebé 2024.
Si sa che questo è un periodo difficile per mettere su famiglia. Il contesto economico, di fatto, non aiuta i giovani italiani ad allargare il proprio nucleo familiare. Basti pensare che il tasso di natalità in Italia è al suo minimo storico.
Il dato di natalità è in continua caduta libera, visto che la diminuzione delle nascite rispetto a quello del 2022 è del 3,6%. Questi ultimi dati sono stati pubblicati ultimamente dall’Istat e fanno riferimento agli indicatori demografici dell’anno scorso. Il numero esatto delle nascite in meno rispetto al 2022 è di ben 14 mila, portando così ad una media di 6 neonati per gli ogni 1000 abitanti.
Proprio per tutti questi motivi, per le nuove famiglie italiane è importantissimo avere un supporto economico da parte del proprio Stato. Ed uno di questi era sicuramente il Bonus Bebè che, però, non viene più erogato dal 2022. Quest’ultimo, infatti, è stato sostituito dall’Assegno unico Universale per i figli a carico, ma andiamo a vedere in che cosa consiste.
Ecco in che cosa consiste l’Assegno unico Universale per figli a carico
Tale assegno, come scirtto dal portalte ‘nostrofiglio.it’, è stato voluto fortemente dal governo Draghi e può essere richiesto dal settimo mese di gravidanza fino a quando al compimento di 21 anni del figlio. Mentre non c’è limiti d’età se si tratta di un figlio con disabilità a carico.
Questa cifra viene elargita a chiunque ne faccia richiesta, senza alcuna questione di ISEE. Chi non presenterà ISEE, infatti, percepirà il contributo minimo (il quale dipende dal numero di figli, dell’età ed eventuale disabilità). Mentre se si presenta un ISEE inferiore ai 40 mila euro si potranno ricevere degli importi maggiori.
Tuttavia, oltre a quello di avere almeno un figlio che abbia meno di 21 anni, esistono anche dei requisiti necessari:
- Cittadinanza italiana o UE o permesso di soggiorno permanente (casi particolari da verificare con il CAF).
- Essere soggetti alla fiscalità italiana
- Avere residenza o domicilio in Italia
- residenza da almeno due anni o contratto a tempo indeterminato o determinato di almeno sei mesi
Ecco chi può presentare la domanda:
- Da uno dei due genitori che detengono la responsabilità genitoriale , anche nel caso in cui non ci sia una convivenza con il figlio.
- Dal tutore del figlio o del genitore, nell’interesse esclusivo dell’interessato
- Dai figli, al raggiungimento della maggiore età. Questi ultimi possono presentare una domanda sostitutiva rispetto a quella presentata dai genitori, chiedendo il pagamento di Assegno loro spettante.
Per le richieste che si presentano dal 1° al 30 giugno di ciascun anno, l’Assegno viene elargito con tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo. Mentre per le domande richieste dopo il 30 giugno, l’Assegno:
- Inizia dal mese successivo a quello di presentazione
- Viene determinato in base all’ISEE al momento della richiesta.
A partire dal 1 marzo del 2023, invece, il pagamento delle richieste Bonus che sono state già accolte procede in maniera automatica, visto che non c’è bisogno di presentare nuovamente la domanda. In particolare, per coloro che avevano una richiesta di Assegno unico e universale non ‘Decaduta’, ‘Revocata’, ‘Rinunciata’ o ‘Respinta’ nel periodo che va da gennaio 2022 a febbraio 2023, il pagamento continua in maniera automatica per le mensilità successive.
Il link alla domanda è disponibile sul sito dell’Inps da gennaio 2022. Il pagamento dell’Assegno unico avverrà comunque a partire dal mese successivo alla presentazione della richiesta. Ecco come può essere effettuata la richiesta:
- Online tramite il servizio dedicato dell’Inps
- Chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164. 164
- Tramite enti di patronato, attraverso i servizi telematici forniti dagli stessi.