Perché la storia della bidella pendolare è una mezza bufala e danneggia i napoletani

La storia della bidella pendolare che va ogni giorno in treno da Napoli a Milano e ritorno è una mezza bufala: ecco cosa sappiamo.

Non del tutto, dal momento che il nome, il cognome e le fotografie della bidella in questione sono assolutamente vere. Quello che non quadra assolutamente sono i presunti costi economici sostenuti dalla bidella e molti altri dettagli.

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(Fonte Instagram @il_giorno)

La storia di Giuseppina Giugliano (e non “Giuliano” come hanno scritto molti giornali) tiene banco sui social e sulle testate di tutta Italia da diversi giorni. Questo significa che moltissimi utenti della rete hanno letto i vari articoli che sono stati scritti su di lei e che, ovviamente, molti si sono fatti le giuste domande.

Le questioni principali sono state due: Giuseppina Giugliano non poteva prendere in affitto un appartamento nella provincia milanese invece di percorrere tutta Italia per andare a lavoro? In secondo luogo, davvero bastano 400 Euro al mese per andare e venire ogni giorno tra Napoli e Milano?

Tutto quello che non torna sulla vicenda della bidella pendolare

Per quanto riguarda il costo del biglietto del treno è necessario sapere che, dati alla mano, un abbonamento Frecciarossa sulla tratta percorsa dalla bidella pendolare costa attualmente circa 1.000 Euro, cioè più del doppio di quanto dichiarato dalla Giugliano.

In realtà la bidella ha specificato di non essere in possesso di un abbonamento, ma di sfruttare offerte e punti fedeltà, prenotando anche con mesi di anticipo per ottenere un prezzo così basso.

Chiunque abbia viaggiato a lungo sui treni italiani sa quanto sia difficile credere a questa storia: la somma indicata dalla Giugliano potrebbe essere sufficiente per una manciata di viaggi, non certo per una media di 40 viaggi al mese!

In merito alla sistemazione in una casa in affitto, si è scoperto che la scuola aveva offerto un alloggio alla “bidella venuta da lontano”. Pare anche che Giuseppina Giugliano abbia rifiutato e che abbia preferito continuare a viaggiare per tornare ogni giorno alla casa dei genitori.

Sempre da accertamenti successivi è emerso poi che la bidella si è presentata due volte sul posto di lavoro, poi è andata in congedo straordinario retribuito. Si tratta di una misura eccezionale che viene accordata solo a quei lavoratori che usufruiscono della legge 104, cioè si occupano di parenti con disabilità o con malattie gravi.

Quale che sia la verità dietro la storia di Giuseppina, dopo l’attenzione mediatica ricevuta grazie all’articolo comparso su Il Giorno, la donna è stata contattata da moltissime persone.

Alcuni le hanno semplicemente chiesto di andare in TV a raccontare la sua storia ma altre persone hanno offerto un aiuto concreto, cioè l’affitto di una casa vicino Milano a un prezzo calmierato. 

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(Canva)

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La conclusione? Che ancora una volta i napoletani sono protagonisti di una vicenda piuttosto torbida, in cui le mezze verità risultano estremamente dannose per coloro che lavorano facendo scelte di vita più sostenibili e realistiche ma che poi rischiano di non essere presi sul serio.

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